FED-35  28mm f/4,5  DI  META'  ANNI  '30:

UN  GRANDANGOLARE  PER  APPARECCHI  FED

A  TELEMETRO  CON  UN'OTTICA  ALL'AVANGUARDIA

RISPETTO  AI  COEVI  28mm  LEITZ  E  ZEISS


ABSTRACT

Released in mid-30's, the FED 28mm f/4,5  closely matched the outer forms of a Leitz
Elmar 35mm f/3,5, but it's deluxe optical formula (a semi-symmetric six lenses all air-spaced)
was really advanced against the famous german competitors, Leitz Hektor and  Zeiss Jena
Tessar, a computation miles forward that underlines the original and strong mainstream of
soviet optical projects even before the end of WWII and the acquisition of Jena blue prints

 

02/11/2007

Molte linee di fotocamere sovietiche sono chiaramente ispirate a celebri modelli di successo, ed è così
anche per le prime FED, strettamente imparentate con le equipollenti Leica a vite; tuttavia, a metà
degli anni '30, per questa gamma di telemetro sovietiche fu commercializzato un grandangolare che
per l'epoca era è da considerarsi molto spinto e luminoso, un 28mm f/4,5 che garantiva ben 76° di
campo ed il regolare accoppiamento al telemetro; se l'estetica riprendeva senza troppi pudori il
barilotto del Leitz Elmar 35mm f/3,5 di allora, la parte ottica costituisce un'autentica sorpresa, dal
momento che si basa su uno schema quasi simmetrico a sei lenti tutte spaziate ad aria, ben dodici
superfici rifrangenti che sembrano figlie di un moderno progetto computerizzato, al cospetto del quale
il Leitz Hektor 28mm f/6,3 e soprattutto lo Zeiss Tessar 28mm f/8 (peraltro nemmeno accoppiato al
telemetro) sembrano indietro di generazioni... Quello che rende ancora più mirabile questa realizzazione
sovietica sono le dimensioni complessive del nocciolo ottico: la lente frontale ha un diametro di circa 7mm
(misure analoghe caratterizzano anche gli altri elementi), mentre lo spessore della terza, la più sottile del
gruppo, non supera i 6-7 decimi di millimetro: potete immaginare le difficoltà incontrate nella molatura e
nel montaggio di queste lenti mantenendo una ragionevole precisione; le foto che seguono e che illustrano
questo raro obiettivo sono state realizzate appositamente dal Dr. Milos Paul Mladek, caro amico che si
è gentilmente prestato alla bisogna e che ringrazio di cuore per il contributo.


un bel corredo FED che comprende anche il sofisticato 28mm f/4,5 appena descritto: all'epoca
nemmeno i corredi Contax e Leica disponevano di un 76° così avanzato

credits: picture Dr. Milos Paul Mladek

 

quattro viste dell'obiettivo dalle quali si desume la somiglianza con il Leitz Elmar 35mm f/3,5 dell'epoca;
notare la camma in ottone d'accoppiamento al telemetro, il blocco su infinito "a campanello" di chiara
ispirazione Leitz, la scala del diaframma con valori compresi fra f/4,5 ed f/18 e le minuscole dimensioni
del nocciolo ottico che celano la sua reale complessità. Appare altresì evidente la scarsa qualità della cromatura
applicata sull'ottone, ma questa è un'altra storia....

credits: pictures (4) Dr. Milos Paul Mladek

 


un'immagine proveniente dalla documentazione d'epoca con il complesso schema ottico

 

 

lo schema semi-simmetrico da obiettivo repro con tutti gli elementi spaziati
sembra identificare una realizzazione attuale e non un grandangolare prebellico:
la parte ottica è davvero il punto di forza del FED 28mm f/4,5; i progettisti
sovietici hanno accettato con disinvoltura i 12 passaggi ad aria in epoca
pre-coating, mentre dai contemporanei progetti tedeschi si evidenzia una
riduzione ossessiva degli elementi spaziati, singoli e collati, per vincere il
flare.... Purtroppo non possiedo immagini ottenute con il FED 28mm per
stabilire se fossero troppo conservativi gli uni o troppo disinvolti gli altri

 


in confronto impietoso fra 28mm rangefinder degli anni '30: lo Zeiss è basato su un semplice Tessar "tirato"
per i capelli all'inverosimile, accettando un'apertura massima davvero modesta, il Leitz è un po' più sofisticato
ma sul campo non era un fulmine di guerra ed è comunque limitato ad f/6,3; il 28mm FED è molto più luminoso
ed il suo schema promette prestazioni interessanti, rivelando in ogni caso che l'ottica sovietica - ancora prima
dell'acquisizione dei tesori di Jena - era in grado di esprimersi in maniera autonoma e con progetti molto interessanti.


In definitiva, se da un lato i pragmatici progettisti d'oltre cortina non si fecero scrupoli attingendo sovente alla farina del
sacco altrui, in molti casi hanno dimostrato un potenziale oggettivo ed una freschezza intellettuale nell'approccio ai
problemi davvero lodevole: rientra sicuramente in questa casistica anche il  FED-35  28mm f/4,5, un obiettivo molto
raro ed altrettanto significativo, che ribadisce quanto gli stereotipi sull'ottica sovietica siano in realtà condizionati
dalle scarse conoscenze che abbiamo su di essa a causa dello storico isolazionismo del blocco orientale.

 

MARCOMETER

GRAN  BEL  PROGETTO  CHE  CONNOTA
L'OTTICA  SOVIETICA  COME  UN
MARE  MAGNUM  DI  MISTERI
ANCORA  DORMIENTI...



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