DALLA  RUSSIA  CON  AMORE:

PRODOTTI  SOVIETICI  INSOLITI

 

Parte 15

 

GOI  ERA-10  77mm f/1,5:  PROTOTIPO

LUMINOSO FINORA  SCONOSCIUTO






(31/01/2014)


E' noto che la sterminata ed articolata produzione sovietica di materiale fotografico costituisce un mare magnum del quale noi occidentali abbiamo una conoscenza assolutamente frammentaria e parziale, soprattutto a causa dell'isolazionismo che per decenni ha caratterizzato gli stati aderenti al Patto di Varsavia e la conseguente diffusione commerciale dei prodotti interni sostanzialmente circoscritta all'ambito del COMECON, quando non destinata a priori ad un impiego prettamente militare o di intelligence; succede quindi ancora oggi di mettere le mani su qualche pezzo curioso ed insolito ma, nel nostro caso, la scoperta presenta un interesse ancora maggiore perchè non si tratta di un prodotto di serie mai commercializzato sui nostri mercati bensì di un vero e proprio prototipo, costruito solamente in alcuni esemplari valutativi - probabilmente tre - e mai entrato in produzione.

L'obiettivo in questione è denominato ERA-10 77mm f/1,5 e non era mai stato recensito prima; notoriamente, la produzione di obiettivi sovietici è caratterizzata da denominazioni caratteristiche legate ad una particolare tipologia di schema ottico, per cui un obiettivo "T" indica un tripletto di Cooke, Industar uno schema Tessar, Vega uno Xenotar asimmetrico a 5 lenti in 4 gruppi, Helios un Gauss a 6 lenti in 4 gruppi, Volna un Gauss a 6 lenti in 5 gruppi, Jupiter un derivato del Sonnar e via discorrendo; nel caso di ERA, si tratta di una gamma di obiettivi concepiti sul finire degli anni '60 e caratterizzati da angolo di campo normale o medio tele e luminosità elevate, comprese fra f/1,2 ed f/1,8; il denominatore comune degli obiettivi ERA è uno schema ottico tipo Gauss a 6 lenti in 5 gruppi piuttosto particolare, nel quale il doppietto anteriore è ridotto ad un singolo menisco mentre sono presenti due elementi separati posteriori.

Con l'aggiunta di questa nuova versione, da me reperita nel 2013, ecco l'elenco aggiornato degli obiettivi ERA tuttora conosciuti:



ERA-1 50mm f/1,8
ERA-2 100mm f/2
ERA-4 85mm f/1,5
ERA-6 50mm f/1,5
ERA-7 150mm f/2,8 (per riproduzione ad alta risolvenza)
ERA-10 77mm f/1,5
ERA-13 150mm f/4,5 (per riproduzione ad alta risolvenza)
ERA-18 50mm f/1,2 (con superficie asferica)


Quasi tutti questi obiettivi, in realtà, sono prototipi o versioni prodotte solamente in piccola serie: possiamo argomentare che la gamma ERA sia stato un progetto ambizioso che non è mai decollato, forse affossato dalle logiche commerciali e funzionali nell'ambito di una produzione vastissima e diversificata; analogamente possiamo supporre che i modelli mancanti nella serie da 1 a 18 corrispondano ad altrettante varianti prototipiche tuttora ignote, così come lo era il 77mm f/1,5 fino ad ora.

 

 

Il prototipo ERA-10 77mm f/1,5 presenta una montatura con flangia per reprocamera dotata di quattro fori di fissaggio; si può notare la cremagliera sulla ghiera del diaframma che sottende un eventuale controllo remoto con motore e cascata d'ingranaggi.

 

La ghiera di fissaggio dell'elemento frontale riporta la denominazione ERA-10 in cirillico, i dati di focale e luminosità (77mm f/1,5) e la matricola 71001 che sta ad indicare il primo esemplare prodotto e l'anno di relativa costruzione, appunto il 1971. Sulla ghiera non è riportato il logo dello stabilimento di produzione ma è probabile che l'esemplare sia stato costruito al GOI, l'Istituto Ottico Statale di Leningrad, e rappresenti uno dei tre prototipi valutativi che solitamente precedevano l'eventuale produzione di serie, poi delocalizzata presso altri Zavod.

 

L'elemento posteriore è di ampio diametro e presenta un raggio di curvatura positivo molto ridotto, una caratteristica tipica dello schema ERA; notate come tutti gli elementi relativi a sistemi di sblocco e fissaggio siano evidenziato con vernice fluorescente arancione.

 

Nonostante sia stato concepito e prodotto in un periodo antecedente la diffusione del multicoating, l'ERA-10 tradisce il suo status di obiettivo speciale presentando un vistoso trattamento antiriflessi multistrato; il diaframma, manuale e scalato da f/1,5 ad f/16, è composto da 12 lamelle e genera un'apertura praticamente circolare.

 

La vista di profilo evidenzia l'assenza di elicoidi di messa a fuoco mentre la scalfatura fresata nell'alluminio della montatura anteriore costituisce forse un sistema di messa in fase dell'obiettivo rispetto ad un qualche tipo di montatura, per consentire un corretto funzionamento del rinvio meccanizzato del diaframma. Il diametro del cannotto anteriore è di 63,2mm, quello della cremagliera per il controllo del diaframma di 72,9mm e quello della flangia di fissaggio è pari a 90,0mm, mentre il passo filtri è da 55mm; l'obiettivo è lungo 85,95mm e pesa 659g.

Naturalmente, trattandosi di un prototipo, non abbiamo alcuna informazione sul reale utilizzo previsto di questo speciale obiettivo: da un lato le dimensioni e la flangia di montaggio farebbero ipotizzare l'accoppiamento ad un apparecchio di medio-grande formato ma una rapida prova ha evidenziato come la copertura effettiva ecceda di poco il 24x36mm e, peraltro, i dati relativi ad altri modelli ERA ribadiscono sempre l'accoppiamento ad un particolare apparecchio con formato limitato a 24x32mm (SIC); si è ipotizzato l'utilizzo per videosorveglianza a circuito chiuso, con cellula esposimetrica accoppiata al diaframma meccanizzato, ma le grandi dimensioni e soprattutto la copertura ridondante per le specifiche esigenze mi vedono scettico al riguardo; altri fonti autorevoli supponevano un utilizzo per la riproduzione ad altra risoluzione, sfruttando l'ampia apertura per limitare la diffrazione, tuttavia la presenza di fringings nelle prove di ripresa sfruttando l'intero spettro visibile lasciano supporre un'acromatizzazione su una singola banda dello spettro... Incrociando tutte queste informazioni, penso che l'impiego logico più plausibile fosse in abbinamento ad oscilloscopi, come parte di un sistema concepito per riprodurre i loro schermi monocromatici e debolmente illuminati.

 

Lo schema tipico della famiglia di obiettivi ERA si basa sul classico Gauss già ampiamente sfruttato nella produzione di obiettivi da 50mm di forte luminosità; la caratteristica peculiare di questa versione sovietica sta nella semplificazione dell'elemento posto davanti al diaframma, solitamente un doppietto (cementato o spaziato) che, in questo caso, è stato ridotto ad un elemento singolo, riducendo quindi il numero di lenti da 7 a 6.

 

Lo schema tipico ERA abbinato a classici e famosi normali luminosi degli anni '60: lo Zeiss Contarex Planar 55mm f/1,4 ed il Nikon Nikkor-S Auto 50mm f/1,4; nella grafica appare evidente come in entrambi l'elemento situato davanti al diaframma sia composto da due lenti cementate mentre nell'obiettivo sovietico troviamo un elemento singolo.

 

Trattandosi di un prototipo sul quale non esiste alcuna documentazione è virtualmente impossibile sapere quale sia l'esatto schema della versione ERA-10 77mm f/1,5; per questa ricostruzione mi sono basato sui dati di un modello molto simile (ERA-4 85mm f/1,5), adattandoli al barilotto dell'ERA-10; si tratta quindi di una ipotesi.

Dal momento che nessuna variante è mai stata prodotta in quantità significative, anche le informazioni relative ad altri modelli sono davvero essenziali; sul catalogo Yakovlev di inizio anni '70 sono riportate le schede delle versioni ERA-1T 50mm f/1,8, ERA 2-T 100mm f/2 ed ERA-4T 85mm f/1,5; ecco i relativi schemi ottici ricavati da questa fonte.

 

Denominatori comuni dei tre schemi sono la classica architettura, l'ampio spazio retrofocale che consente l'esercizio su apparecchi reflex, il grande diametro della lente posteriore (che, col senno di poi, dovrebbe consentire una proiezione telecentrica) e l'impiego previsto su un apparato denominato KT-87 su formato da 24x32mm.

Sullo stesso catalogo sono descritti anche due interessanti obiettivi da proiezione cinematografica che, sebbene non denominati ERA, condividono lo stesso schema ottico: si tratta di un 100mm f/2 destinato a pellicola 70mm e di un 65mm f/1,8 per pellicola 35mm; ecco i relativi schemi ottici.

 

 

Le foto che seguono illustrano alcune varianti prodotte in serie limitatissima.

 

Questo esemplare di ERA-1 52mm f/1,8, prodotto in piccola serie nel 1970, costituisce l'archetipo della successiva versione ERA-1T 50mm f/1,8; è possibile che anche in questo caso la focale effettiva sia di 52mm e che sia stata "arrotondata" a 50mm nei dati tecnici solamente per esigenza di uniformità; notate come, in questo esemplare, non sia ancora stato applicato il multicoating.

(picture: Leicashop Wien)

 

Questa foto di gruppo illustra alcune varianti del luminosissimo ERA-18 50mm f/1,2; questa versione spinta, varata nel 1972, segue le orme del Leitz Noctilux-M 50mm del 1966, raggiungendo la rispettabile apertura di f/1,2 con appena 6 lenti, sfruttando anche in questo caso elementi parabolici: infatti, una superficie nello schema ottico dell'ERA-18 presenta profilo asferico. Proprio questa caratteristica, avanzatissima per l'inizio degli anni '70, è stata la ragione per cui l'obiettivo non è mai stato prodotto in serie, dal momento che risultava difficile ed antieconomico mantenere sui grandi numeri la necessaria precisione richiesta dalla lavorazione asferica.

In questa eccezionale immagine, gentilmente condivisa dal caro amico Dr. Milos Paul Mladek, sono raggruppate tre differenti versioni dell'obiettivo: in primo piano abbiamo un prototipo realizzato dal GOI di Lenigrad e caratterizzato dalla classica montatura cruda ed essenziale di questo tipo di obiettivi; in questo caso è indicata una focale effettiva di 49mm e l'anno di fabbricazione risulta essere il 1972. Alle spalle del prototipo troviamo, a destra, una versione in montatura definitiva destinata alla fotocamera Kiev 10, realizzata nel 1978 e caratterizzata dall'indicazione della focale pari a 50mm. Infine, a sinistra, è illustrata una versione in montatura più moderna, rifinita tutta in nero e con ghiere gommate, destinata alla fotocamera Kiev 18, un apparecchio-clone della Nikon F3 realizzato negli anni '80 ed anch'esso caratterizzato dall'attacco obiettivi a baionetta Nikon F. Entrambe le versioni definitive sono state assemblate in un numero molto limitato di esemplari per i problemi tecnici descritti in precedenza.

In definitiva, le famiglia di ottiche sovietiche ERA aveva tutte le carte in regola per ben figurare sul mercato, sia nelle versioni per fotografia tradizionale che in quelle speciali; probabilmente questa serie di obiettivi luminosi, entrando in conflitto con analoghe realizzazioni tipo Helios, Jupiter e quant'altro, è stata vista come una ridondanza ed il suo pieno sviluppo non ebbe seguito, lasciando la grande maggioranza dei modelli allo stadio di prototipo, alcuni dei quali tuttora ignoti.

Questa stessa sorte è stata condivisa per oltre 40 anni anche dall'ERA-10 77mm f/1,5 finchè, fortunosamente, non è riemerso fra le mie mani in un cumulo di materiale sovietico assortito, assolutamente sottovalutato dal precedente proprietario: possiamo quindi aggiungere un nuovo, piccolo tassello all'affascinante storia della produzione ottico-fotografica sovietica, presentando un esemplare sicuramente interessante in quanto destinato di certo ad un impiego non convenzionale.

(Marco Cavina)

(Testi e foto di Marco Cavina, dove non altrimenti indicato; ringrazio di cuore l'amico Milos Paul Mladek per la fotografia degli ERA-18 e le consulenze, l'amico Luiz Paracampo per gli utili suggerimenti e Leicashop Wien per l'immagine dell'ERA-1).





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